Care e cari, lasciatemi fare una piccola e seria riflessione sulla didattica universitaria in tempo di COVID.
La mia università ha deciso che il primo anno delle lauree triennali debba essere erogato sia in presenza che in streaming audio-video.
Se dal punto di vista didattico sono ben contento di poter fare lezione “fisicamente” davanti agli studenti (pirsonalmente in pirsona, come avrebbe detto Catarella), sono altresì molto preoccupato.
Innanzitutto una parte degli studenti non potrà comunque seguire in aula (per poter frequentare la lezione occorre prenotarsi, e l’aula più grande che abbiamo, non può contenere più di 100 persone, appositamente distanziate).
E poi c’è il discorso costi/benefici.
Vale la pena far entrare per 6 ore continuative 100 studenti in un’aula con tutti i rischi ovvi di trasmissione del virus?
La mia cattedrà e’ a cinque metri dagli studenti più vicini, quindi la mia non è certo una paura personale. Non sarebbe stato più semplice e salutare fare comunque didattica via streaming?
Temo che nel giro di un mese ci ritroveremo a chiudere fisicamente le università, la trasmissione del virus procede e le terapie intensive si stanno riempendo, con buona pace di gente come Zangrillo che dichiarava ai quattro venti che ormai il virus è diventato innocuo .
l’ossessione del “normale” è propria di questa società corriva e demenziale e, tra l’altro, le tamte pessime università on line sai come stanno gongolando… potranno ancor più fregiarsi del titolo di frontiera innovativa ( e sicura) e tutto per non decidersi a sviluppare seriamente una tecnologia seriamente e potentemente interattiva in ambito didattico. BAH! Forza, amico mio, è tutto in linea con questo post-moderno d’accatto.
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Concordo!!!
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Mi sa che chiudiamo tutto.
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è lo stesso anche da noi. Il rettore ha stabilito che tutte le attività devono essere svolte per il 50% in presenza a prescindere, fatto salvo conclamate situazioni di salute fragile. Peccato che queste due affermazioni cozzino spesso tra di loro. Ci sono infatti diversi docenti che, a causa di patologie pregresse, non possono recarsi al lavoro, quindi fanno lezione interamente on-line. Tutto ciò ha portato alle ire degli studenti cui era stato promesso di fare lezione in presenza e si sono ritrovati a pagare un affitto per far lezione al PC. Qualcuno se n’è sbattuto (e a mio avviso saggiamente) ed ha deciso di mantenere tutto online almeno fino a fine primo semestre. Il problema potrebbe essere per tutti quei corsi che prevedono esercitazioni laboratoriali, ovviamente non si possono fare esercitazioni di chimica in remoto, ma magari si poteva prevedere la presenza scaglionata solo per quei corsi specifici (con apposite soluzioni per evitare che un docente si ritrovi a fare il triplo delle ore di esercitazione che avrebbe svolto in condizioni normali)
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