Marco non stava mai male, 40 anni ed una salute di ferro.
Un giorno mentre prendeva il suo solito spritz con 6 o 7 dei suoi amici, rigorosamente senza mascherina, sentì parlare al tavolo dietro di loro.
– “Possibile che tu non sappia nulla delle feste in costume che si fanno in via Santa Pazienza?” stava dicendo un avventore.
-“No, mai sentito niente! Racconta, dai!” rispose l’amico.
-“È semplice, tu ti presenti in costume tipico veneziano, suoni al campanello al N.666 con scritto Aia, dici la parola d’ordine *non ce n’è * e ti fanno entrare. “
Marco ascoltò affascinato, questa è la Verona che lui ha sempre sognato.
La sera successiva, vestito in puro stile ‘600, si presentò alla festa segreta. Fu fatto entrare da un maggiordomo vestito di niente e fatto entrare in un enorme salone affrescato.
Erano tutti vestiti in stile veneziano, tutti con una mascherina a coprire la parte superiore del viso, ma con la bocca assolutamente libera.
Iniziarono i balli, e con i balli iniziarono i baci e poi dai baci passarono al sesso collettivo, unico divieto il togliersi la mascherina dagli occhi.
Marco si stava limitando ad osservare affascinato , quando vide solitaria in fondo alla sala una bellissima ermafrodita.
Si avvicinò e si presentò ” piacere sono Marco, anche tu di Verona?”
La ragazza non rispose, ma lo attirò a se baciandolo con passione… ma al momento di passare dai baci al sesso come per magia di dileguò dissolvendosi in una nuvola rossa.
Marco rimase sconvolto, e scappò, scappò come se avesse avuto il diavolo alle calcagna.
Rientrò ansimando a casa, viveva ancora con gli anziani genitori.
Marco non era mai stato male, ma dopo 4 giorni si ammalò , e dopo una settimana si ammalarono i suoi anziani genitori. Morì per prima la mamma e dopo pochi giorni morì il padre.
Marco non era mai stato male, ma ora è intubato all’ospedale di Verona.
Marco è sedato, non sa nemmeno di aver contagiato tutti i suoi amici del bar. Marco quasi certamente morirà, ha i polmoni distrutti, e con lui moriranno tante altre brave persone, che non hanno capito che c’è in ballo la vita e la morte.
Grazie ad Edgar Allan Poe.
